Author: admin
Cineca
Domus 967
Casabella 831
VIR Viafarini-In-Residence / installation view
Installation view – VIR Viafarini in residence, Milan, 2012
Richiamo / Decoy calls
Decoy calls / Richiamo acustico
eng – The decoy call is an instrument illegally used by hunters to attract their prey. These appliances are cobbled together using recycled materials, such as car radios or laundry timers, then stealthily installed on tree branches.
I happened to photograph a landscape and involuntarily recorded decoy calls: hence the idea of creating a sculpture that collects the calls of different bird species triggered simultaneously by a timer. The work presents itself as a skein of threads that connect devices of various types, in which the chirping offsets the heaviness of the sculpture. The work seeks to testify to the presence of these objects hidden in the landscape and invisible to the inexperienced eye, but capable of altering its nature.
ita – Il richiamo acustico è uno strumento illegalmente utilizzato dal cacciatore per procacciarsi la preda. Questi apparecchi sono assemblati artigianalmente utilizzando materiali di recupero, come autoradio o timer di lavatrici, quindi installati furtivamente sui rami degli alberi.
Mi è capitato di fotografare un paesaggio e di riprendere involontariamente dei richiami acustici; da qui nasce l’idea di creare una scultura che raccolga suoni di differenti specie di uccelli, innescati contemporaneamente da un timer. L’opera si presenta come una matassa di fili che collegano apparecchi di vario tipo, e in cui il cinguettio si contrappone alla pesantezza della scultura. Il lavoro vuole testimoniare la presenza di questi oggetti celati nel paesaggio e invisibili all’occhio inesperto, ma in grado di trasformarne la natura.
Segnalatore di posizione / Light signal
Segnalatore di posizione / Light signal 2011
eng – The work consists of 1000 wind torches (wax and jute) inserted in as many iron tubular supports resting on a pallet. The sculpture, mobile, was designed to be triggered at twilight in a landscape where the horizon is visible. The flames will flare up, and as the work is consumed it will be documented by a photographic series in the act of moving away from the light emanated. The idea is to signal a position as long as it is possible to perceive a light in the vastness of a landscape. Photography is possible only in the presence of a light source: hence by its nature it is expressed through light. This work embodies a reflection on communication in our era, increasingly ambiguous and indefinite, as well as mediated by technology.
ita – L’opera è composta da 1000 torce a vento (cera e juta) inserite in altrettanti supporti tubolari in ferro che poggiano su un pallet. La scultura, mobile, è stata pensata per essere innescata all’ora del crepuscolo in un paesaggio in cui sia visibile l’orizzonte. La fiamma divamperà, e il consumarsi dell’opera sarà documentato da una serie fotografica nell’atto di allontanarsi dalla luce emanata. L’idea è di segnalare una posizione, finché è possibile percepire una luce nella vastità di un paesaggio. La fotografia avviene soltanto in presenza di una fonte luminosa quindi per sua natura si esprime attraverso di essa; questo lavoro è una riflessione sulla comunicazione nella nostra era, sempre più ambigua e indefinita, oltre che mediata dalla tecnologia.
Notes:
wax, juta, iron, pallet (100 x 120 x 100 cm)
cera, juta, ferro, bancale (100 x 120 x 100 cm)
Waterproof Fire
Scollinare
Scollinare 2008 (selected works)
eng – The Scollinare project, with more than 300 images (6×7 film), retraces winter landscapes in the hilly area close to Bologna. For this series I worked on a presentation that showed one stage of the research, the unfinished, rejecting the formal completeness of the single image. The installation refers to a phase in which the images are still scattered on the table, creating sets and subsets, coming together, dividing: inevitably one thinks of a book. Installed on the wall I display work “tables” in a reasoned phase, once the selection was already made. The images are posted with pins so that the photograph becomes a loose page from a non-existent book.
ita – Il progetto Scollinare, con più di 300 scatti (negativo 6×7), ripercorre paesaggi invernali nella zona collinare adiacente a Bologna. Per questa serie ho lavorato ad una presentazione che mostrasse uno stadio di ricerca, il non finito, respingendo la compiutezza formale della singola immagine. L’installazione rimanda a una fase in cui le immagini sono ancora sparse sul tavolo, si creano insiemi e sottoinsiemi, si riuniscono, si dividono, inevitabilmente si pensa ad un libro. Installati a parete espongo “tavoli” di lavoro in una fase ragionata, a selezione già avvenuta. Le immagini sono appese con puntine così che la fotografia divenga pagina libera di un libro inesistente.
LA Look
LA Look 2009 – 2010 (selected images)
eng – LA Look is an expression that appeared in the early sixties to describe a series of attitudes and trends that characterized the city of Los Angeles. The expression is charged with a wide range of meanings and speaks of the different faces of the city: LA is the realm of the image.
The photographic work presented in this series observes aspect of urban nature in the city, capturing the processes modifying an originally desert land, today characterized by rapid urban expansion. In this setting, nature bursts in, spontaneous and unexpected.
ita – LA Look è un’espressione che compare all’inizio degli anni Sessanta per descrivere una serie di attitudini e tendenze che caratterizzano la città di Los Angeles. E’ un’espressione che si carica di moltissimi significati, e che parla delle diverse facce della città: LA è il regno dell’immagine.
Il lavoro fotografico presentato in questa serie osserva situazioni di natura urbana nella città, cogliendo processi di modificazione di un territorio originariamente desertico, oggi caratterizzato da una rapida espansione urbanistica. In questo contesto la natura irrompe, spontanea e inaspettata.